ChiSiamo

 

PRESENTAZIONE

 

 

 

 

 

    A partire dalla legge N° 792/84 istitutiva dell’albo brokers, sia nella sua denominazione che nel testo dei suoi articoli, i brokers erano considerati dei mediatori.
Successivamente, ai sensi delle disposizioni contenute nel d. lgs. N° 209/2005 relativa al Codice delle Assicurazioni, questa limitativa qualifica è stata ampliata, inserendo un forte richiamo all’attività riguardante la gestione dei sinistri.
    Sennonché nella loro pratica quotidiana i brokers svolgono una molteplicità di funzioni, sia sul versante delle compagnie d’assicurazione che su quello dei clienti, che vanno ben oltre la semplice e tipica mediazione e, come prima ed ovvia conseguenza, questo ha provocato non poche dispute circa la qualifica da assegnare al broker. Ad una tesi che riconduce il rapporto di brokeraggio alla figura classica del mediatore anche se svolta in modo atipico per la peculiarità del mercato assicurativo, si contrappone quella che considera il rapporto come una prestazione tipicamente intellettuale: questa ultima ci sembra, ad onor del vero, un po' forzata, considerando che per fregiarsi della qualifica di broker, per ora, non è richiesto un livello minimo di scolarizzazione, ma è sufficiente (...per modo di dire, poiché è piuttosto complicato), il superamento di un esame.

    Al di là delle disquisizioni puramente formali ciò che a noi preme di approfondire in questa sede, sono le varie funzioni e attività che il broker d’assicurazione si impegna a prestare al cliente, quale rappresentante dello stesso in esecuzione ad uno specifico mandato.
   Queste pluralità di attività, si sintetizzano in tre momenti fondamentali, che possono essere demandati in toto al broker oppure singolarmente:
- la stipulazione dei contratti; la gestione dei contratti; la gestione dei sinistri.

    In ogni caso, nella prassi, sia che il cliente ricorra -per la prima volta- alla consulenza del broker per lo studio di una copertura assicurativa particolare, piuttosto che per la gestione di un sinistro complesso, l’orientamento del mercato si muove nella direzione di mandati totali ed in esclusiva.

    Ciò é facilmente intuibile per le seguenti ragioni:
 la stretta relazione di continuità esistente fra questi tre momenti che costituiscono l’insieme del prodotto assicurativo;
 il desiderio molto avvertito di una assistenza a 360° da parte del cliente, molto spesso maltrattato dalle compagnie d’assicurazione, che vive il problema come bisogno di tutela e sicurezza;
 la serietà professionale da parte del broker che, coerentemente con la sua ragion d’essere, non può scaricare su altri le varie problematiche emergenti durante la vita dei contratti affidati alle sue cure.

    Dall’analisi di queste esigenze, reciproche e convergenti, si rende subito evidente la differenza esistente fra un broker e l’unica altra figura professionalmente abilitata cioè l’agente di assicurazione:
- il primo rappresenta il cliente e si sostituisce allo stesso nella gestione complessiva di tutte le problematiche relative alle esigenze assicurative presenti e future;
- il secondo rappresenta una compagnia d’assicurazione ed agisce esclusivamente nello interesse della stessa fino a quando ne ha la convenienza.

    L’esame e l’analisi approfondita di questi ed altri argomenti di carattere assicurativo, il loro impatto sull’economia delle aziende e delle famiglie che si affidano al broker, sono oggetto del nostro quotidiano impegno.

    Sarà comunque interessante, per meglio addentrarci nelle tematiche , fare un piccolo passo indietro nel tempo (di circa 300 anni) per comprendere come, quando e perché nasce il broker moderno.

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